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Saluti in Giapponese: gli Aisatsu

Author Anna Baffa Volpe for article 'Saluti in Giapponese: gli Aisatsu'

Anna Baffa Volpe

こんにちは!

Eccoci oggi con alcune delle espressioni più comuni ed utilizzate nella lingua giapponese: si tratta degli (あい)(さつ) aisatsu, i saluti e convenevoli.

Il concetto di saluto nella cultura giapponese è diverso e per molti versi più profondo rispetto ad altre culture. Nel mondo occidentale usiamo il saluto quando incontriamo una persona, per educazione o per abitudine.

In Giappone l'Aisatsu esprime l'importanza e il riconoscimento verso la persona cui è diretto.

Vedremo come alcune forme di saluto non sono facilmente traducibili nelle lingue occidentali.


Origine del termine "Aisatsu"

Il primo kanji della parola che indica il saluto è (あい) e traduce l'atto dell'avvicinarsi, del creare un approccio, dell'aprirsi, mentre il secondo kanji (さつ) si riferisce a qualcosa di imminente e di vicino.

Ambedue i kanji contengono l'elemento 扌 che rappresenta l'ideogramma () mano e costituisce il radicale del kanji, cioè quell'elemento che ci dà informazioni sulla natura, sul genere o categoria dell'ideogramma.

Buongiorno - おはようございます

O hayō gozaimasu Buongiorno

Il primo saluto del mattino, appena svegli oppure se salutiamo una persona che incontriamo durante la fascia oraria del mattino fino all'ora di pranzo.

Espressione proveniente dall'aggettivo in "i" 早い aggettivo hayai veloce, che traduciamo anche come avverbio presto, in anticipo.

Possiamo rendere il saluto con ben risvegliato.

Grazie - ありがとうございます

Arigatō gozaimasu Grazie

Forma nota anche tra chi non studia la lingua giapponese, è l'espressione che si utilizza per ringraziare: arigatō gozaimasu.

La gratitudine è una parola e un concetto molto amato nella cultura giapponese. Il suo kanji è (かん)(しゃ) e il verbo ringraziare diventa un composto di suru, formato da sostantivo unito al verbo fare する:

  • (かん)(しゃ) する ringraziare
  • (あい)(さつ) する salutare
  • (かい)() する conversare

Anche in questo caso l'origine è un aggettivo in "i", arigatai che significa grato, riconoscente; si può trascrivere in Kanji e diventa (あり)(がた)い:

  • 有 indica l'esserci, l'esistere
  • 難い si riferisce alla difficoltà, a qualcosa difficile da trovare, da reperire, qualcosa di raro e prezioso per cui ci sentiamo grati

Nel linguaggio colloquiale sia per il saluto del mattino sia per la forma per ringraziare possiamo togliere gozaimasu e abbreviare le espressioni in:

  • おはよう!O hayō
  • ありがとう!arigatō

Possiamo anche enfatizziare l'espressione ありがとうございます con どうもありがとうございます Dōmo arigatō gozaimasu grazie mille.

Se voglio ringraziare per un'azione che si è svolta e conclusa nel passato, utilizzo il suffisso ました, la forma cortese al passato: ありがとうございました.

Prego - どういたしまして

Dō itashimashite Prego

どういたしまして è una delle forme in risposta al grazie che sentirete spesso, ma non tutti prediligono questa espressione. Esistono infatti altri tipi di risposta più "personali" e che esprimono meglio la riconoscenza e la gratitudine tra le parti:

(やく)()てれば(うれ)しいです。

Sono felice se le sono d'aiuto.

(よろこ)んでいただけて(しあわ)せです。

Sono felice del fatto che abbia apprezzato.

Possiamo tradurre l'espressione con non c'è di che, si figuri, di nulla, ci mancherebbe.

Buongiorno - こんにちは

Konnichi wa Buongiorno

Traduce il buongiorno nel corso della giornata, dopo il pranzo fino al tardo pomeriggio.

La parola trascritta in kanji diventa (こん)(にち)は e il suo significato è il giorno attuale, questo giorno, oggi. Per il saluto si utilizza in genere la trascrizione in hiragana, non si utilizzano i kanji.

La stessa parola ha anche lettura 今日(きょう) kyō che significa oggi come avverbio e in questo caso la trascrizione è con gli ideogrammi.

saluti-giapponesi
Konnichi wa nel mondo

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(みな)さん、どうもこんにちは!

  • (みな)さん mina san significa letteralmente tutti seguito dal suffisso onorifico さん
  • (みな)(さま) mina sama usa invece il prefisso onorifico さま e si trova soprattutto a livello formale scritto
  • どうも dōmo è un altro aisatsu, versatile, in quanto utilizzato in varie situazioni: in questo caso enfatizza il saluto konnichi wa
  • どうもありがとうございます dōmo arigatō gozaimasu* grazie mille, anche in questo caso enfatizza il saluto espresso

Buona sera - こんばんは

Konban wa Buona sera

Il kanji per questo saluto è (こん)(ばん)は e significa questa sera; unito alla particella は wa traduce il saluto buona sera, se usato da solo diventa un avverbio di tempo: nella serata di oggi, questa sera.

Buona notte - お(やす)みなさい

O yasumi nasai Buona notte

(やす)yasumi significa riposo, pausa, ferie, siesta e il suo verbo è (やす)yasumu.

In questa espressione troviamo nasai che è una forma imperativa cortese di する fare: faccia un buon riposo.

In famiglia, con gli amici e in genere in un contesto confidenziale si usa semplicemente おやすみ.

Piacere di conoscerti - はじめまして

Hajimemashite Piacere di conoscerti

Ogni volta che ci presentiamo ad una persona, sia in ambito informale sia formale, si usa questa espressione:

(はじ)めまして、()(なか)です。

Sono Tanaka, piacere.

(はじ)めまして、二コラです。どうぞ(よろ)しく。

Sono Nicola, piacere mio.

どうぞ(よろ)しくお(ねが)いします per enfatizzare

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どうぞ(よろ)しくお(ねが)いします。 Questa espressione viene utilizzata: 1 come risposta a:

  • (はじ)めまして piacere di conoscerti
  • どうぞ(よろ)しくお(ねが)いします piacere mio 2 enfatizza l'espressione お(ねが)いします o-negai shimasu utilizzato quando chiediamo un piacere, un favore a qualcuno どうぞ(よろ)しくお(ねが)いします risulta così più cortese e formale quando chiediamo un favore, quando ci affidiamo ad una persona.

La cultura dell'inchino in Giappone

()()(ぶん)() è la cultura dell'inchino

L'inchino è intimamente connesso al concetto di aisatsu. E' un vero rituale e segue delle regole ben precise nella postura del corpo, nella posizione delle mani, nel tono della voce.

cultura dell'inchino
I vari tipi di inchino nella cultura Giapponese.

Ci vediamo dopo - いってきます

Ittekimasu Ci vediamo dopo, a dopo

Saluto che una persona volge quando esce da casa, dal posto di lavoro, per poi farvi ritorno, verso chi rimane nel posto.

Ittekimasu significa vado e vengo.

Dal verbo ()く (iku) andare nella sua forma in te, e dal verbo ()る (kuru) venire nella forma cortese in masu.

Ci vediamo dopo - いってらっしゃい

Itterasshai! Ci vediamo dopo, a dopo

In questo caso la persona o le persone che rimangono nel luogo in cui si trovano salutano colui o coloro che stanno uscendo da quel luogo (casa, ufficio, studio, ecc.) per andare altrove e fare poi ritorno.

Anche in questa forma, abbiamo l'unione di 2 verbi:

  • ()andare, nella forma in te
  • いらっしゃる irassharu, forma onorifica di andare, venire, esserci

いってらっしゃい sottintende e significa anche ()()けてね!, che è una raccomandazione a prestare attenzione fuori, a stare attento.

Eccomi - ただいま

Tadaima Eccomi, sono rientrato / a

(あい)(さつ), saluto che si usa quando si rientra a casa, in ufficio, nel luogo lasciato per poi farvi ritorno.

Tadaima è in realtà un avverbio e significa proprio ora, adesso.

salutigiapponesi
Tadaima! Eccomi, sono rientrata!

ガチャ: onomatopea per rendere il rumore della porta

Ben rientrato - お(かえ)りなさい

O kaeri nasai Ben rientrato / a

Chi rimane a casa o nel luogo, saluta in questo modo colui o coloro che fanno rientro.

Il verbo da cui deriva l'espressione è kaeru (かえ)ritornare, rientrare. La forma utilizzata (かえ)り è la B2 o base in "i" del verbo , unita a "nasai", l'imperativo in forma cortese del verbo fare.

Buon appetito - いただきます

Itadakimasu Ringrazio per il pasto che ricevo

Traduciamo l'espressione come un buon appetito, ma in realtà questo breve termine è un vero e proprio verbo, i verbi del dare e del ricevere. In questo caso abbiamo (いただ)きます itadakimasu, forma in masu del verbo (いただ)itadaku, che significa ricevere, espresso in maniera umile e modesta rispetto al mio o ai miei interlocutori.

Ringrazio per il pasto che ricevo, ringrazio la persona che ha preparato con cura e offerto il pasto, ma la mia gratitudine si estende anche alla Vita e al Creato che mi offrono i loro frutti attraverso l'acqua, gli alimenti, il calore, l'energia e la natura.

Grazie per il pasto - ごちそうさまでした

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Go chisō sama deshita: ringrazio per il pasto ricevuto.

()(そう) chisō è il pasto delizioso, la leccornia, il pasto che si offre o che si riceve, il banchetto:

  • ()(そう)にする offrire il pasto a qualcuno
  • ()(そう)になる ricevere il pasto da qualcuno

e さま sono due elementi onorifici (prefisso e suffisso) che enfatizzano il valore del sostantivo cui si riferiscono, in questo caso il pasto. でした è la forma passata cortese del verbo だ, il verbo essere.

Per favore - お(ねが)いします

O negai shimasu Per favore, per piacere

(ねが)o-negai esprime il desiderio, la richiesta, la domanda, la preghiera fino ad arrivare alla supplica. します è la forma cortese di する.

Colloquialmente si dice anche おねがい!

()()になります: le sono grato

O sewa ni narimasu: ecco una delle espressioni non traducibili facilmente nelle lingue occidentali.

()() sewa è la cura, l'assistenza, l'aiuto, il prendersi cura di una persona

  • ()()する è il prendersi cura di qualcuno
  • ()()になる ricevere l'aiuto, la collaborazione da parte di qualcuno

O sewa ni narimasu esprime quindi la gratitudine verso una persona per la sua presenza in una situazione difficile, per il suo supporto, per la sua collaborazione.

Anche in questo caso possiamo utilizzare la forma passata お()()になりました e ringraziamo per qualcosa che abbiamo ricevuto nel passato dalla persona cui ci stiamo rivolgendo.

Mi affido a te - よろしく

Yoroshiku ha vari significati a seconda della situazione; vuol dire tanti saluti a, mi saluti.

()(ぞく)(みな)さんによろしく。

Salutami la tua famiglia.

Se usiamo il termine singolarmente siamo in ambito informale, tra amici e familiari e il significato è ti raccomando, mi fido di te, sono nelle tue mani, mi affido a te per questa cosa. Ci affidiamo alla persona per qualcosa che abbiamo chiesto, per un favore o un problema da risolvere.

(よろ)しくお(ねが)いします è l'espressione completa e formale.

Yoroshiku o negai shimasu esprime la gratitudine nell'affidarsi all'altra persona per una necessità o un favore chiesto. Ringraziamo in anticipo, prima che l'azione si svolga.

Un relatore prima di iniziare la presentazione può utilizzare questa espressione; ringrazia anticipatamente per l'attenzione e collaborazione da parte del pubblico.

Il verbo fare nella sua forma cortese します viene spesso sostituito dalla forma onorifica (いた)します itashimasu, soprattutto in forma scritta: (よろ)しくお(ねが)(いた)します

Congratulazioni - おめでとうございます

O medetō gozaimasu Congratulazioni, Auguri

Come per はやい e ありがたい, anche qui abbiamo un aggettivo: めでたい medetai, che significa felice, gioioso, propizio, di buon auspicio.

Benvenuto - いらっしゃいませ

Irasshaimase Benvenuto, benvenuti, ben arrivati

salutigiapponesi
Irasshaimase! Benvenuti!

Irasshaimase è uno dei saluti che si imparano subito vivendo in Giappone. Ci viene rivolto ogni volta che entriamo in un negozio, ristorante o bar da parte del personale.

Deriva dal verbo いらっしゃる irassharu la forma del Keigo, cioè del linguaggio onorifico, aulico per i verbi "essere", "andare", "venire".

Mi scuso per averla fatta aspettare - お()たせしました

O matase shimashita mi scuso per averla fatta aspettare

  • ()aspettare
  • ()たせる far aspettare, che è una forma causativa: far fare qualcosa a qualcuno, il verbo termina in seru o saseru

L'espressione quindi analizzata diventa

  • o: prefisso onorifico
  • matase: forma causativa
  • Verbo suru fare nella forma cortese passata

Questa espressione viene anche usata al telefono, quando siamo in attesa e l'operatore ritorna riprendendo la comunicazione.

salutigiapponesi
(にゅう)()しました! お()たせしました。 Pacco arrivato! Ci scusiamo per l'attesa.

Mi scusi - すみません

Sumimasen Scusami, scusa, mi scusi

Siamo in ambito delle espressioni in caso di meiwaku (めい)(わく), quando si reca fastidio o disturbo a qualcuno.

すみません è un'espressione versatile: viene usata infatti in varie situazioni: sul treno per chiedere di passare, per chiamare il cameriere al ristorante, per richiamare l'attenzione di qualcuno.

Scusa - ごめんなさい

Gomen nasai Scusa

E' un termine informale per scusarsi. Lo si utilizza per lo più con amici, familiari, persone con cui si ha confidenza. Spesso lo si abbrevia in:

  • ごめん!
  • ごめんね!

Mi perdoni - (しつ)(れい)します

Shitsurei shimasu Mi scuso, scusi il disturbo

L'espressione deriva da (しつ)(れい) shitsurei: scortesia, indelicatezza.

Fare shitsurei significa chiedere scusa per un'azione ritenuta scortese o comunque di disturbo.

Se entro in una stanza occupata per prendere qualcosa faccio shitsurei verso le persone presenti; oppure se devo interrompere qualcuno mentre sta parlando.

salutigiapponesi
O saki ni shitsurei shimasu!

(さき)(しつ)(れい)します per scusarsi

O saki ni shitsurei shimasu

(さき)(しつ)(れい)します。 Faccio shitsurei, chiedo scusa o saki ni (che significa prima, in anticipo rispetto agli altri), quando ad esempio esco prima dal lavoro o lascio il gruppo prima degli altri per una qualche motivazione.

Se ci scusiamo per qualcosa che è avvenuta in un tempo passato utilizziamo come abbiamo visto in precedenza la forma cortese al passato di ます cioè ました: (しつ)(れい)しました.

Per enfatizzare l'espressione possiamo dire:

  • (たい)(へん)(しつ)(れい)(いた)しました: taihen shitsurei itashimashita, sono molto dispiaciuto, sono costernato

もしもし

Moshi moshi Pronto?

salutigiapponesi
Pronto, sono io...

Frase che si usa in particolare quando si risponde al telefono.

L'espressione di usa anche per richiamare l'attenzione e assicurarsi che la persona stia ascoltando: riesci a sentire?, ci sei?, senti?.

A dopo - またね

Mata ne a dopo, ci vediamo dopo, alla prossima

E' un saluto informale, utilizzato quindi tra amici e nel contesto della famiglia.

salutigiapponesi
Sayonara, arrivederci!

()()(しょう)(かい), l'autopresentazione: dialoghi e consigli

Riporto brevi frasi che possiamo utilizzare quando ci presentiamo ad una persona per la prima volta. Utilizziamo in genere un pattern composto da 3 elementi:

  • (あい)(さつ) aisatsu primo elemento che indica il saluto
  • ()(まえ) namae il proprio nome
  • (あい)(さつ) aisatsu il secondo saluto

えいこ

はじめまして、えいこです。よろしく。

Piacere, sono Eiko.

リンダ

はじめまして、リンダです。よろしく。

Piacere, sono Linda.

Nella traduzione utilizziamo solo una volta il piacere di conoscerti, in giapponese abbiamo il secondo saluto che enfatizza l'espressione. Altro esempio:

あきら

どうも。(はじ)めまして、あきらです。よろしく。

Ciao. Piacere di conoscerti, sono Akira.

マイケル

どうも。(はじ)めまして、マイケルです。よろしく。

Ciao, sono Michael. Piacere di conoscerti.

Sono frasi semplici che possiamo utilizzare per presentarci in maniera ()(ぜん), naturale. Non si usa invece il saluto こんにちは nelle presentazioni e nemmeno il soggetto わたしは che risulterebbero al contrario ()()(ぜん), innaturali. (よろ)しく viene utilizzato singolarmente in situazione informale, se invece l'occasione richiede una forma più cortese possiamo completare l'espressione con (よろ)しくお(ねが)いします。

松本

(はじ)めまして、(まつ)(もと)です。(よろ)しくお(ねが)いします。

Sono Matsumoto, piacere di conoscerla.

ジョンソン

(はじ)めまして、ジョンソンです。(よろ)しくお(ねが)いします。

Sono Johnson, piacere di conoscerla.

In una presentazione non è necessario riportare il proprio paese di provenienza. Sarà il nostro interlocutore eventualmente a chiederlo.

あきら

どちらの(かた)ですか。

Da dove viene?

マイケル

カナダから()ました。

Vengo dal Canada.

Un altro elemento importante per i giaponesi quando ci si presenta è rappresentato dalla parola (しょ)(ぞく): l'organizzazione di appartenenza che può essere l'istituto scolastico, l'università e la facolta universitaria oppure l'azienda per cui si lavora.

前田

(はじ)めまして、(すみ)(とも)(しょう)()(まえ)()です。(よろ)しくお(ねが)いします。

Piacere, sono Maeda della Sumitomo Corporation.

Completiamo la presentazione con と申します al posto di です e l'espressione risulta perfetta in un contesto professionale e formale.

寺本

(はじ)めまして、パナソニック(かぶ)(しき)(がい)(しゃ)(てら)(もと)(もう)します。(よろ)しくお(ねが)いします。

Piacere, sono Teramoto della Panasonic.


Potremmo andare avanti ancora molto nelle sfumature degli aisatsu nella lingua giapponese.

Vi lascio con un audio tratto da un video giapponese che analizza l'importanza dell'Aisatsu e che individua 3 punti principali nell'utilizzo degli Aisatsu.

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1.(あい)(さつ)とは(こころ)(ひら)くこと、2.(あい)(さつ)とは()きてることを(かん)(しゃ)()うこと、3.(あい)(さつ)とは(あい)()(はん)(おう)()(はか)るもの。

1: Il saluto è un modo per aprire il nostro cuore; 2: il saluto è un modo di esprimere la nostra gratitudine per il fatto di essere vivi; 3: il saluto è un modo per valutare la reazione dell'altro.

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今日(きょう)(がん)()ったね!お(つか)れさまでした。

Anche oggi avete dato il meglio! Grazie per l'impegno.

Vi auguro una buona continuazione in questo percorso di studio.

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